" Il paese non è grande, ma nemmeno piccolo; l'aria ottima; pittoreschi i dintorni; le rovine di Grumentum a pochi passi; arpeggiamenti per tutto che fanno di Viggiano l' Antissa della Lucania". Giovanni Pascoli nel luglio del 1884 fu qui inviato quale commissario d'esami per la scuola ginnasiale, e così descrisse Viggiano in una lettera inviata il 26 luglio 1884 al " Suo professore" Giosuè Carducci.
Posta a 1023 metri di quota nel massiccio del Volturino, vide nascere il primo agglomerato urbano intorno all'eremo di Santa Maria la Preta, del quale rimangono le rovine su un costone di roccia. I monaci basiliani diffusero tra le genti lucane il culto mariano portato dall'oriente.
Nello stemma comunale campeggiano le tre torri del castello angioino che dominava il paese e di cui restano pochi ruderi. Nella parte più antica il paese mostra ancora il suo cuore medievale tra vicoli stretti e appesi, con scale, archi e sottopassi e meravigliosi portali in pietra con chiavi di volta decorate da scalpellini locali, raffiguranti il mestiere del padrone di casa. Di straordinario fascino la Villa Sanfelice appartenuta ai marchesi Sanfelice di Monteforte, Principi di Viggiano dal 1891, e da poco restaurata.